Sgomenta..

Malasanità?

mal-costume,mal-educazione, mal-organizzazione,

di questo vi parlo oggi,della mia esperienza del sentirmi sola in un Ospedale dove l'umanità dei medici non esiste,o forse c'era e io non l'ho vista,non faccio di tutta l'erba un fascio s'intende, ovviamente ci sono rami marci e no, so' solo che tutti i miei diritti sono stati violati, la sensazione di non essere più padrona del tuo corpo ed essere in balia di chi al momento opportuno (o inopportuno!) ha anche l'insolenza la maleducazione e l'arroganza di dirti: "taccia" o "lei qui non spiega nulla,se qualcuno deve spiegare quello sono io" ( come per dirti "io sono la scienza e tu l'idiota!")solo perchè ho cercato di spiegare ( per non suscitare l'ira del medico in questione avrei dovuto frequentare l'accademia della crusca ed usare il giusto termine "informare" ma credo che il medico avrebbe dovuto frequentare un corso di bon ton e soprattutto dovrebbe andare a riprendere e rileggere i diritti del malato)al medico in questione che i miei valori ematici mi sembravano alquanto strani (mi controllo spesso per via di una linfocitopenia e riesco a capire se i valori sono nella norma,non faccio diagnosi,infatti mi affido ai medici altrimenti starei tranquillamente a casa!) la mia emoglobina a quasi 17 (peso più o meno 45 kg e sono DONNA!!!) ematocrito 52 ...mi stordiva e preoccupava..

cercavo di capire come mai dopo 4 giorni di ricovero questi esami non sono mai stati ripetuti ed evidenziati solo dall'anestesista in fase del colloquio preoperatorio,l'intervento ovviamente è saltato, ma non è quello il problema, mi preoccupa la mia condizione pscicofisica, sin dal primo giorno ho cercato con scarso successo di parlare con i medici di reparto, mi angosciava il mio intervento, quando finalmente sono riuscita le informazioni che hanno saputo darmi sono state: "lo sa il Professore".

Stessa risposta all'unico incontro sudato con i miei familiari.

il "Professore" d'altronde neanche con i segugi riesci a stanarlo,sarebbe stato più semplice programmare un udienza con il Berlusconi!

esco dall'ospedale con la dimissione per Carcinoma..(?) per fare la cura x la mia asma, beccata in ospedale,data la mia allergia agli acari della polvere..rientro il giorno prestabilito,con esami alla mano fatti in un altro centro ospedaliero con mio grande sollievo i miei valori (emoglobina 14,ematocrito 41, in 4 giorni la grande differenza) sono normali cerco di parlarne con il medico e quello che ho scritto sopra sono state le risposte,anzi alla nostra (mio e di Filippo) richiesta di poter rivedere i miei esami(miei?) il medico visibilmente  infastidito tergiversa(credo lecito da parte mia chiedere) abbiamo manifestato in maniera educata e garbata i nostri dubbi  dei 2 esami incompatibili ,e lui con fare Arrogante e in maniera alquanto ironica mi ha detto :

-"come li vorrebbe gli esami?" -

come se fossimo al bar e mi si chiedeva come gradivo il caffè se lungo o corto...

fuori luogo l'ironia,si parlava della mia salute,violati parecchi diritti del malato in quella conversazione e nel periodo in cui sono stata ricoverata:

Rispetto della persona
  • Il diritto di ogni malato al rispetto della propria dignità come persona, prima ancora che come soggetto bisognoso di cure.
  1. Il diritto che il personale medico, infermieristico, amministrativo e tecnico si rivolga al malato e ai famigliari con linguaggio adeguato, rispettoso, possibilmente cortese e mai volgare.
Diagnosi e terapia
  1. Il diritto all'affettuazione degli esami diagnostici ed alla comunicazione delle relative risposte nel più breve tempo possibile.
  2. Il diritto del malato ricoverato, alla formulazione della più sollecita e accurata diagnosi ed alle immediate conseguenti prestazioni.
  3. Il diritto del paziente di chiedere ed ottenere collaborazione tra medici che lo hanno avuto in cura e quelli del reparto in cui è ricoverato.

Informazione e rapporto personale
  1. Il diritto del paziente o, in casi particolari, dei famigliari, a non vivere situazioni di incertezza dovute all'assenza di adeguata informazione.

 

Ovviamente non mi sono ricoverata per la seconda volta, con grande dignità ed EDUCAZIONE che non ho mai perso di vista in questo spiacevole periodo ho deciso di scegliere un altro Ospedale, il punto cruciale è uno, nel percorso di una malattia come il "cancro" dove tutto dev'essere fatto con una certa velocità io mi trovo a dover ricominciare da zero, Mi sento di ringraziare il mio "carcinoma" che forse è un po' più rispettoso di taluni medici e va avanti (spero) lentamente.

Ops dimenticavo un piccolo particolare, ma vi pare normale chiamare un ospedale pubblico per chiedere un consulto con il primario e ti si passa la segretaria e ti fissa un appuntamento privato al suo studio (la mia è ed era una diagnosi certa da anatomia patologica) per poi fissarti l'entrata in ospedale?

Prima di andar via dall'ospedale sono passata a far richiesta della cartella che arriverà a casa e ho segnalato il tutto al UPR .Sarà certamente un muro di gomma, ma spero vivamente che queste cose non accadano per chiunque malato di cancro o no.

Ai posteri l'ardua sentenza.

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Commenti: 2
  • #1

    laura tramontano (giovedì, 20 settembre 2012 09:14)

    La disumanita' regna sovrana... E c'e' chi sceglie di far il medico, che di disumano nn dovrebbe aver nulla x' altrimenti significa a priori, anche SE e' un illustre nel campo, che ha sbagliato mestriere...

  • #2

    Mary (giovedì, 20 settembre 2012 11:28)

    Laura, il medico in questione ha certamente sbagliato mestiere,l'arroganza e la maleducazione quando è nel Dna è difficile riuscire a lasciarla a casa prima di recarsi a lavoro!