pillole di ospedalizzazione per carcinoma

Voglio scrivere della mia ospedalizzazione, ma non della malasanità o della superficialità...avrò altri momenti e lunga vita (mi auguro!!) per parlarne in abbondanza,volevo invece soffermarmi sulle degenze umane..sulle vite sospese,sulle storie di vita che girano all'interno di un ospedale qualunque.

Oggi è il giorno di Heidi,parlerò di lei.

A dire il vero non so neanche il suo nome Lei è Heidi :-)

Una minuscola creatura con un visino da cartone animato nasino piccolo,tanto che i naselli degli occhiali sono troppo ampi e lei  con un gesto continuo li accompagna al naso per non farli cadere giù,capelli ordinatamente raccolti, età oltre i 65 credo,lunga vestaglia e pigiamino delle grandi occasioni,quelli che si comprano semmai (non si sa mai nella vita!!) arriva un ricovero improvviso.La incontro il giorno del ricovero, il 10 settembre,quando insieme a Rosetta,Maria Santa,Marianna, andiamo giù per fare le radiografie al torace..Ci accompagna l'infermiera con un sorriso splendente, cammina un passo avanti per indicarci la strada,e noi silenziose la seguiamo, ogni tanto l'infermiera si ferma e controlla che siamo tutte, sorrido a questo suo atteggiamento carino scrupoloso e professionale,e dico:

-ha paura di perdere qualche pezzo della carovana?-

anche lei sorride e anche tutti gli altri alla mia battuta, tranne Heidi ..lei è troppo lenta e distante per sentire, l'infermiera mi guarda e  risponde:

_Certo,controllo! secondo lei quale pezzo potremmo perdere?-

e li  tutti con lo sguardo verso la piccolina lenta del gruppo Heidi appunto, si accennano altri sorrisi ,si cerca di allentare la tensione come meglio si può..

portati a destinazione tutti i pezzi della carovana l'infermiera ci saluta e ci dice di aspettare il nostro turno e di risalire tutte insieme facendo soprattutto attenzione ad Heidi..lei era li un pesce fuor d'acqua, in evidente disagio, mi viene spontaneo dirle di sedersi quando noto che con la mano destra si sfiora un fianco,come se avesse dolore..lei è contenta ,solo perchè ho avuto questa attenzione su di lei,l'accompagno la rassicuro che la chiamiamo noi quando sarà il suo turno.Tra battute e mezzi racconti di vita arriva il turno di ognuno, vado fuori a bere un po di caffè e fumare una sigaretta,lei la piccola Heidi (ma obiettivamente a me ricorda molto di più la signora Minù !!)si avvicina a me, le sorrido ,comincia a parlarmi più rilassata mi dice che è uscita fuori perchè ha fame d'aria poi continua:

-Io sono Heidi, sai quella del cartone animato?-

la guardo stupita le chiedo perchè mai, continua con le lacrime agli occhi il suo viso diventa triste:

-te la ricordi Heidi? quando l'hanno rapita e portata a Francoforte? mi sento cosi..non respiro qua dentro cerco aria, e come Heidi ho nostalgia di casa mia.-

Capisco tutto, mi emoziona l'abbraccio forte e lei mi abbraccia scaricando un po' di tensione. E ' rimasta attaccata alla mia mano fino a quando tutte avevamo finito il controllo e siamo risalite nelle nostre rispettive camere,dove ho accompagnato Heidi fino al suo letto.Lei  con  semplicità aveva descritto come ci si sente in ospedale..Tante Heidi li...

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Commenti: 2
  • #1

    viviana (venerdì, 14 settembre 2012 20:15)

    Mary mi hai faTTO PIANGERE......FORZA UN BACIONE A VOI TUTTE

  • #2

    Mary (domenica, 16 settembre 2012 22:35)

    Viviana ti voglio benissimo..stupenda persona!!! un bacione